Vintage on top
Mini-guida a quale cappello indossare e in che occasione
Di feltro, di paglia, per l’inverno o per l’estate, il cappello era un accessorio che completava un look da vero gentleman o da sportivo. Non un semplice vezzo da indossare, non per coprire un’acconciatura laccata, ma un vero e proprio must have. Molto più allora che oggi, era uno status quo, un modo di essere, un’espressione sociale e una tendenza collettiva; spesso non era un “in più” ma un “deve esserci”. Rappresentato in diverse tipologie, che si sono mantenute o modificate dalla fine dell’800 in poi, i copricapi da uomo hanno assunto un valore di apparenza e appartenenza molto curato dal popolo maschile nella prima metà del secolo scorso.
C’era tutto un mondo dietro a un cappello: era un gesto di etichetta, andava pensato, prima che indossato. Per questo, era di comune consuetudine prestare attenzione a che modello avrebbe dovuto o potuto accompagnare una serata galante, o una passeggiata all’aperto con una bella signora o, ancora, un pomeriggio trascorso all’ippodromo. Indossare un copricapo era un costume che si palesava anche attraverso la consapevolezza maschile delle buone maniere o prassi, da seguire anche in pubblico. Allora, era di riguardo indossarlo sui mezzi pubblici, ad un incontro sportivo, in fila alle poste, mentre andava tolto a teatro, a tavola, per ringraziare un astante, in biblioteca, oppure (pena ammonizione) di fronte alla bandiera, sulle note dell’inno nazionale. In molti ristoranti e pub si cedeva alla check hat girl con tanto di mancia, mentre la riverenza senza copricapo era d’obbligo di fronte ad una donna.
OCCASIONI GALANTI. Ok, facciamo qualche esempio. Supponiamo che siete diretti ad una cerimonia alla quale anche la signorilità è stata invitata. Bene, in quel caso sapreste che il cilindro sarebbe il pezzo forte da indossare: molto in voga sul finire del XIX secolo, era considerato il massimo dell’eleganza in fatto di cappelli, mantenendo il titolo fino agli anni ’20, ma anche in occasioni particolari e postume. A volte il cilindro poteva essere sostituito dalla bombetta (bowler dal nome del suo ideatore, o derby hat per gli americani), di forma rotonda e rigido, la cui origine si deve all’Inghilterra e al life style londinese, mentre il simile homburg –dalla calotta leggermente più alta- vantava nascita tedesca. Il cilindro resterà, comunque, sempre il preferito agli incontri più raffinati.
SUMMERTIME. Mettete ora un caldo pomeriggio d’estate: buona l’idea della cosiddetta paglietta (straw boater), un cappello a paglia intrecciata, con la calotta piatta e la tesa dritta, normalmente adornata con un nastro. Molto di moda negli anni ’20, era indossato anche dai canottieri, e si mostrava come simbolo di mondanità maschile (molte scene del più recente The Great Gatsby lo ricordano a dovere). Un altro cappello adatto alla calura estiva sarebbe il panama, con la calotta più bombata –in alcuni modelli- e di colore bianco; molto più raro in un guardaroba a causa del suo costo, giunse dall’Ecuador intrecciato a mano con fibre di palma nana, e sfoggiò il nome del famoso canale americano dal momento in cui Roosvelt lo indossò visitandolo nel 1906.
CASUAL E VERSATILE. Tipico cappello indossato dagli uomini di inizio secolo era il newsboy cap (o newsby, o baker boy) un copricapo “a sacco”, tendenzialmente diviso in otto pannelli che si uniscono in cima ad un bottone ricoperto di tessuto, mentre incontrano la visiera sulla fronte quasi a nasconderla. A seconda della stagione, questo cappello poteva essere in tweed, in cotone o in lino, o foderato di seta per essere più traspirante. Il newsboy cap, a discapito del nome, era indossato davvero da tutti, dai contadini agli artigiani, ma anche dai non appartenenti alla lower working class; è perfetto come pezzo di un guardaroba casual, un cappello per tutti i giorni, ma anche per una partita di golf (o se la vostra idea è quella di immedesimarvi un po’ in Mad Men o in un Peaky Blinder).
RISPETTABILI UOMINI D'AFFARI. Ora volete fare un salto in avanti e atteggiarvi da veri business men. In tal caso, il cappello adatto andrebbe a completare un outfit più anni ’40, e sarebbe certamente il fedora, un vero cult dalle tinte tendenzialmente scure. Originariamente pensato per essere un cappello da donna, il fedora è diventato un pezzo forte del look maschile, assumendo anche diverse varianti, come il trilby (molto simile, ma dalla forma posteriore leggermente più arrotolata e dalla tesa più stretta). In alternativa, e non meno importante, l'eccellenza italiana ci ha regalo il "Borsalino", che da metà '800 produce cappelli di ottima e celebre fattura made in Italy.
Ora, con questi piccoli consigli ne avete davvero per tutti i gusti: roaring twenties, anni ’30, anni ’40…a voi la scelta! Ah, servono altre dritte dite? Eccovi accontentati:
Brixton Messer Wool Fedora - Nordstrom.com
Straw Boater Hat - Zappos.com
Original 1920 Straw - Etsy.com1930 Derby Bombetta - Etsy.com
Bailey Newsboy Cap - Villagehatshop.com
Harlem Flat Hat - Hatsandcaps.co.uk
Samanta (Fosca)
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